Vinto un altro bando o usufruito di un finanziamento statale? Quando la comunicazione non è trasparente

Non per sterile polemica ma perché siamo convinti che sia sempre più necessaria una corretta comunicazione improntata sulla trasparenza, ci chiediamo come sia possibile trasformare un finanziamento statale in un bando vinto.

Un bando vinto presuppone la stesura di un progetto, passato poi al vaglio di un controllo e di una verifica, dell’attribuzione di un punteggio e del posizionamento in una graduatoria.
L’accesso a un finanziamento di questo tipo da parte dello Stato avviene invece semplicemente su richiesta, come hanno provveduto a fare tutti i Comuni del Casentino, che sono stati parimenti beneficiari di questo contributo. Si tratta infatti di un finanziamento promosso ormai da diversi anni dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia per incentivare lo svolgimento di attività socioeducative in favore dei minori.
Nelle precedenti annualità addirittura veniva erogato senza nemmeno presentare una specifica richiesta, ma anzi i Comuni dovevano esplicitare l’eventuale rinuncia al finanziamento. L’unico cambiamento intervenuto quest’anno è stata la richiesta ai comuni di voler manifestare l’interesse a beneficiare del finanziamento relativo all’anno 2024 attraverso l’accesso alla piattaforma dedicata, un adempimento tutto sommato semplice che negli altri Comuni non ci sembra sia stato festeggiato con altrettanta enfasi.

Ci rammarichiamo invece che il Comune abbia tralasciato la sua funzione di indirizzo e propositiva con le associazioni, rispetto a queste tematiche, non pubblicizzando adeguatamente il bando di CR Firenze che invece ha permesso all’ associazione Oros, di concerto con il Comune di Poppi, di offrire un servizio di centri estivi a prezzi calmierati e addirittura gratuito per le famiglie con ISEE inferiore ai 20.000 €. Forse quando i successi possono essere rivendicati dagli altri quest’Amministrazione preferisce evitare di dividere i riflettori?

Non comprendiamo il bisogno di quest’amministrazione di distorcere le informazioni, anche le piú positive, per condurre una narrazione dai toni epici quando perlopiù ci si limita ai doverosi e normali adempimenti ai propri compiti.

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