Consiglio

Bagni Pubblici? “Io li chiuderei tutti"

Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale abbiamo sollevato la questione dei bagni pubblici nel territorio di Bibbiena.
Dalla documentazione ufficiale risultano ancora sette bagni pubblici, ma attualmente ne esistono ancora solo tre: Bibbiena Stazione, Bibbiena Centro Storico e Serravalle. Tra le situazioni più critiche emerge quella del bagno nel centro storico, chiuso da mesi senza una motivazione strutturale o guasti, ma semplicemente per difficoltà organizzative legate alla sua apertura e chiusura.

Dalle risposte ricevute in Consiglio è emerso che l’assessora Nassini si è assunta personalmente, con tutta la buona fede e volontà, la responsabilità di gestire l’apertura del bagno del centro storico in risposta a vari atti di vandalismo avvenuti nel periodo precedente. Tuttavia, questa soluzione improvvisata evidenzia quanto sia problematica l’organizzazione di un servizio così semplice. L’assessora stessa ha ammesso che la chiusura è dovuta al fatto che, in alcune occasioni, si è dimenticata di aprire il bagno, un problema che potrebbe essere facilmente risolvibile con una gestione più strutturata e meno estemporanea.

A rendere ancora più grave la situazione è stata la dichiarazione dell’assessore Caporali, che ha affermato:

“Io li chiuderei tutti [...] non c'è possibilità di controllo, e il decoro e l’educazione delle persone non meritano l’apertura di bagni pubblici”.

Una posizione che, per noi di Lista di Comunità, denota una mancanza di visione e di impegno nel trovare soluzioni a un problema che riguarda il benessere quotidiano di cittadini e turisti.

I bagni pubblici rappresentano spesso l’unica soluzione accessibile per persone con disabilità, anziani e famiglie, soprattutto se con figli piccoli, e sono un elemento essenziale per l’accoglienza di chi visita il nostro centro storico. La loro assenza non solo limita l’accessibilità, ma penalizza l’immagine del paese, che dovrebbe ambire a essere accogliente e inclusivo.

In altri comuni, la gestione dei bagni pubblici è stata garantita attraverso convenzioni con privati, collaborazioni con associazioni locali o l’adozione di sistemi automatizzati per il controllo e la manutenzione. Bibbiena potrebbe facilmente attingere a queste esperienze, ma l’amministrazione sembra preferire la via della rinuncia, nascondendosi dietro presunte difficoltà di gestione.

Oggi esistono soluzioni moderne, come i sistemi autopulenti e con chiusure elettroniche, che limitano gli atti di vandalismo e ne migliorano la gestione, rendendo questi servizi più sicuri e accessibili. Togliere il servizio pubblico, tuttavia, non è la soluzione al problema del vandalismo.
L'eliminazione progressiva dei bagni pubblici non fa che privare la comunità di un servizio essenziale, mentre la vera sfida dovrebbe essere quella di sviluppare politiche di prevenzione, di educazione e di coinvolgimento dei giovani in attività costruttive, in modo che possano canalizzare le loro energie in modo positivo, riducendo comportamenti distruttivi e di disagio.

Noi di Lista di Comunità riteniamo inaccettabile che un’amministrazione non riesca a garantire un servizio così basilare come quello dei bagni pubblici e continuiamo a chiedere un impegno concreto per assicurare la piena operatività di queste strutture su tutto il territorio. La gestione frammentaria e insufficiente di un servizio essenziale riflette una mancanza di organizzazione e volontà politica che non può essere tollerata. I bagni pubblici rappresentano una questione di decoro urbano, accessibilità e rispetto per cittadini e visitatori: l’amministrazione non può più ignorare l’importanza di questo tema.

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