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Casa della Comunità - di cosa si tratta e quali servizi dovrà contenere?

Nel nostro programma ci siamo impegnati a verificare l’attuazione di quanto previsto dalla norma per tutta una serie di servizi che sono presenti o sono in fase di realizzazione nel nostro territorio.

Iniziamo dalla costruenda Casa della Comunità in seguito a progetto PNRR della Regione Toscana con soggetto attuatore la Asl, una novità per il nostro Comune ma non per altre realtà presenti nel territorio provinciale (basti pensare che a Castiglion Fiorentino la Casa della Salute -questo è il nome originario - è stata inaugurata nel 2009).

Che cosa è la Casa della Comunità?  

È il luogo fisico e di facile individuazione al quale i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza sanitaria e socio-sanitaria a valenza sanitaria, gestita dalla Asl in sinergia Con il Comune e l’Unione dei Comuni (soprattutto per quanto riguarda i servizi socio-sanitari).

Rappresenta il nodo di una rete integrata ed omogenea di presidi e di servizi che lavorano in sinergia e che si riorientano per passa re da una cultura dell’attesa ad una cultura proattiva tesa, anche, a rivelare la domanda inespressa.

È un presidio impegnato ed organizzato per la presa in carico della domanda di salute e di cura, per la garanzia dei livelli essenziali di assistenza socio-sanitari. È la sede pubblica in cui la comunità locale si organizza per la promozione della salute e del benessere sociale e dove trovano collocazione, in uno stesso spazio fisico, i servizi territoriali che erogano prestazioni sanitarie e sociali e la partecipazione attiva e diretta della popolazione ai programmi per la salute dei cittadini.

 

La Casa della Comunità, quale luogo di progettualità con e per la comunità di riferimento, svolge tre funzioni principali:

·        è il luogo dove la comunità, in tutte le sue espressioni e con l’ausilio dei professionisti, si fa portavoce dei suoi bisogni e collabora per definire le priorità di azione e i correlati servizi;

·        è il luogo dove professioni diverse (infermieri, medici di varie discipline dipendenti o convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale, terapisti della riabilitazione, assistenti sociali, ostetriche, psicologi, amministrativi… )dialogano con la comunità e gli utenti per riprogettare i servizi in funzione dei bisogni, attraverso il lavoro interprofessionale e multidisciplinare;

·        è il luogo dove la comunità è in grado di comporre il quadro dei bisogni locali sommando le informazioni dei sistemi informativi istituzionali con le informazioni provenienti dalle reti sociali.

 

 La norma stabilisce la presenza di:

-  1 Casa della Comunità hub ogni 40.000-50.000 abitanti: questa verrà realizzata a Bibbiena;

-  Case della Comunità spoke e ambulatori di Medici di Medicina Generale (MMG) e Pediatri di Libera Scelta (PLS), diffusi nel territorio, in modo da garantire la capillarità dei servizi e maggiore equità di accesso. Le Case della Comunità spoke entreranno in rete con la hub, così come tutte le forme aggregate dei MMG e dei PLS. In Casentino nel corso degli ultimi anni ne sono già state realizzate tre: a Poppi, a Rassina e a Pratovecchio-Stia.

L’obiettivo dello sviluppo delle CdC è quello di garantire in modo coordinato:

l’accesso unitario e integrato all’assistenza sanitaria, sociosanitaria a rilevanza sanitaria in un luogo di prossimità, ben identificabile e facilmente raggiungibile dalla popolazione di riferimento;

la risposta e la garanzia di accesso unitario ai servizi sanitari, attraverso le funzioni di assistenza al pubblico e di supporto amministrativo-organizzativo ai pazienti svolte dal Punto Unico di Accesso (PUA);

la prevenzione e la promozione della salute anche attraverso interventi realizzati dall’equipe sanitaria con il coordinamento del Dipartimento di Prevenzione e Sanità Pubblica aziendale;

la promozione e tutela della salute dei minori e della donna, in campo sessuale e riproduttivo e dell’età evolutiva, in rapporto a tutti gli eventi naturali fisiologici tipici delle fasi del ciclo vitale (Consultorio);

la presa in carico della cronicità e fragilità secondo il modello della Sanità di iniziativa;

la valutazione del bisogno della persona e l’accompagnamento alla risposta più appropriata;

l’attivazione di percorsi di cura multidisciplinari, che prevedono l’integrazione tra servizi sanitari, ospedalieri e territoriali, e tra servizi sanitari e sociali;

la partecipazione della comunità locale, delle associazioni di cittadini, dei pazienti, dei caregiver.

Quali sono quindi i servizi e i professionisti che devono essere obbligatoriamente presenti per norma all’interno della Casa della salute hub?

Servizi di Cure Primarie erogate attraverso equipe multiprofessionali (Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera scelta, Continuità Assistenziale - ex Guardia Medica, Medici Specialisti Ambulatoriali Interni e Medici dipendenti specialisti nelle diverse discipline, Infermieri e altre figure sanitarie e sociali);

Presenza medica h 24 - 7 giorni su 7, anche attraverso l’integrazione con la Continuità Assistenziale (ex  Guardia Medica);

Presenza infermieristica h 12 - 7 giorni su 7 obbligatoria, raccomandando fortemente il servizio h 24 - 7/7;

Punto Unico di Accesso (PUA) sanitario;

Punto prelievi;

Servizi diagnostici finalizzati al monitoraggio della cronicità con strumentazione diagnostica di base (ecografo, elettrocardiografo, retinografo, spirometro, ecc.) anche attraverso strumenti di telemedicina (es. telerefertazione, ecc.), condizioni fondamentali per la effettuazione della Sanità di Iniziativa;

Servizi ambulatoriali specialistici per le patologie ad elevata prevalenza (cardiologia, pneumologia, diabetologia, ecc.), sempre in relazione alla realizzazione della Sanità di Iniziativa;

Servizi di prevenzione collettiva e promozione della salute pubblica, inclusa l’attività dell’Infermiere di Famiglia o Comunità (IFoC), ambulatori infermieristici per la gestione integrata della cronicità e per la risposta ai bisogni occasionali;

Sistema di prenotazione collegato al CUP aziendale;

Servizio di assistenza domiciliare di base;

Partecipazione della Comunità attraverso le associazioni di cittadini e volontariato, che possono eventualmente trovare sede all’interno della Casa della Comunità;

Integrazione con i servizi sociali

Ci sono poi attività la cui presenza all’interno della Casa della Comunità è considerata facoltativa ma che sappiamo essere già presenti nel nostro territorio e che collaboreranno per portare avanti attività e iniziative:

Attività di Profilassi Vaccinale in particolare per alcune fasce di età o condizioni di rischio e di fragilità  

Attività Consultoriali e attività rivolta ai minori con la programmazione di interventi di prevenzione e promozione della salute dei minori e della donna.

Programmi di screening

Medicina dello sport

Servizi per la salute mentale, le dipendenze patologiche e la neuropsichiatria infantile e  dell’adolescenza

Il nostro compito sarà, come promesso, quello di vigilare affinché il contenitore Casa della Comunità nel tempo si arricchisca dei contenuti previsti dalla norma e riesca effettivamente a rispondere ai bisogni di tutta la nostra Comunità.

 

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