Consiglio
Ormai da diversi mesi la comunità di Bibbiena e delle frazioni si è vista privare di un servizio essenziale: da agosto è stata interrotta l’erogazione di acqua dalle “case dell’acqua” poste a Partina, Soci, Bibbiena alta e Bibbiena stazione.
La chiusura degli impianti si è rilevata necessaria dopo la cessazione anticipata dei rapporti tra il Comune e l’azienda Pour Eau, gestore delle forniture. A seguito di un’interrogazione fatta dal gruppo consiliare Lista di Comunità, l’amministrazione ha sottolineato l’importanza di mantenere questo servizio attivo e quanto sia stata forte la volontà dei cittadini, nella precedente amministrazione Bernardini, nell’aderire al progetto.
Nella risposta data è anche presente una data indicativa di riapertura delle casine di Partina, Soci e Bibbiena alta, fissata per metà dicembre, e un impegno a trovare un luogo dove ricollocare quella di Bibbiena stazione. Ad oggi, però, non sono state espresse né le modalità in cui si ritornerà a questo servizio né tantomeno una data certa in cui il servizio rientrerà in funzione.
Risulta di primaria importanza ricordare che l’erogazione di acqua potabile attraverso queste strutture rientra appieno in almeno tre obbiettivi dell’Agenda 2030 sottoscritta anche dal nostro paese. L’uso di questo servizio abbassa, infatti, il consumo di plastica all’interno dei nuclei familiari, riducendo così le innumerevoli problematiche provenienti dallo smaltimento e dal riciclo delle bottiglie.
In secondo luogo, il prezzo medio di mercato di una bottiglia d’acqua in plastica da un litro si aggira intorno a 0,28 €, qualora il servizio venisse riportato alla modalità originaria ci sarebbe comunque un enorme risparmio. Anche sulla questione del pagamento potrebbero essere valutate altre modalità: in primis la possibilità di mettere a disposizione una quota gratuita di litri da beneficiare mensilmente tramite una card o una chiavetta, come avviene in altri comuni; nel caso in cui non sia possibile rendere il servizio gratuito, si può comunque attuare un sistema di pagamento digitale che permetta il monitoraggio delle attività ed una sorta di fidelizzazione per invogliare il cittadino ad utilizzare il servizio.
A proposito del presunto inutilizzo del servizio, è altrettanto importante ricordare che l’amministrazione e gli enti preposti sono responsabili della sensibilizzazione della popolazione su tutte quelle che sono le tematiche in programma nell’Agenda 2030 e dei suoi 17 obbiettivi. In tal senso sarebbe anche utile conoscere le presunte tonnellate di plastica che sono state risparmiate con il progetto dal 2014 ad oggi, cosa che in altri territori sono stati approssimati a circa 138 tonnellate di plastica non prodotta.
Per tali motivi è fondamentale, non solo garantire la riattivazione di questo servizio, ma anche impegnarsi per estenderlo alle frazioni che ancora non ne dispongono e informare la cittadinanza sul giusto utilizzo e sui benefici che questo ne comporta.
Qui puoi scaricare:
La risposta dell'amministrazione
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