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L'Origine della Pastasciutta Antifascista. Cos’è e perché si chiama così!

La pastasciutta antifascista è un evento simbolico e commemorativo che affonda le sue radici nella storia italiana della Resistenza. La sua origine risale al 25 luglio 1943, quando il Gran Consiglio del Fascismo destituì Benito Mussolini, segnando una svolta cruciale nella lotta contro il regime fascista. In quella data, la famiglia Cervi, una delle più note per il suo impegno antifascista, decise di celebrare la caduta del dittatore in un modo semplice ma significativo: offrendo una pastasciutta alla popolazione del loro paese, Campegine, in provincia di Reggio Emilia.

I Cervi erano una famiglia di contadini che aveva sempre sostenuto la lotta contro il fascismo. Il padre, Alcide, e i suoi sette figli furono attivi partigiani, contribuendo con coraggio e determinazione alla Resistenza. La pastasciutta offerta il 25 luglio 1943 divenne un simbolo di liberazione e di speranza per un futuro migliore. La famiglia Cervi utilizzò il cibo come mezzo di aggregazione e di diffusione dei valori antifascisti, condividendo un pasto semplice ma ricco di significato con i loro concittadini.

Questa tradizione è stata riscoperta e rilanciata negli ultimi decenni come un evento annuale, noto come "Pastasciutta Antifascista", per ricordare e onorare il sacrificio dei partigiani e la fine del regime fascista. Ogni anno, in molte città e paesi italiani, si organizza una cena a base di pasta per celebrare la libertà e la democrazia, riaffermando i valori della Resistenza e della Costituzione Italiana.

Perché i Fascisti Non Amavano la Pastasciutta

Storicamente, è interessante notare che i fascisti non amavano particolarmente la pastasciutta. Il regime fascista, in particolare durante gli anni '30, promosse una campagna per ridurre il consumo di pasta a favore del riso, considerato più "italiano" e "patriottico" per ragioni economiche e propagandistiche. La pasta, in particolare gli spaghetti, era spesso associata agli stereotipi negativi sugli italiani all'estero e Mussolini stesso cercò di modificare le abitudini alimentari del paese per creare un'immagine di forza e modernità. Questo rende ancora più significativo il gesto della famiglia Cervi di offrire una pastasciutta per celebrare la caduta del fascismo, trasformando un piatto semplice in un simbolo di resistenza e libertà.

Celebriamo insieme il 25 Luglio!

Anche quest’anno anche a Bibbiena, con l'evento a cura di ANPI Casentino e Circolo Arci Bocciofila Bibbienese, celebriamo questa ricorrenza!

Il 25 Luglio alle ore 19 si aprirà lo stand con pastasciutta a volontà!
La serata proseguirà poi con i saluti del Comitato organizzatore e lo spettacolo d canzoni popolari e di resistenza con la Casa del Vento e i The Hani!

Tutte le info sulla pagina Facebook di ANPI Casentino!

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