Consiglio
Fa sorridere constatare come ogni volta alle nostre interrogazioni viene data una risposta sempre più tarda.
Fa sorridere il fatto che, dopo i nostri solleciti per avere una risposta almeno prima del Consiglio, questa arrivi proprio la mattina stessa.
Fa sorridere vedere come alle nostre domande, precise e puntuali, vengano date risposte vaghe e prive di riferimenti.
Fa sorridere che, alla nostra richiesta di discuterne in Consiglio con l’Assessore competente, le risposte date a voce non solo siano ancora più vaghe di quelle scritte, ma che si ammetta candidamente che quello che è scritto nel programma non si ha idea di come realizzarlo.
Fa sorridere che, dopo i tanti proclami sbandierati su stampa, tv, social sulla nuova RSA e sull’erogazione delle quote sanitarie da parte della ASL, dopo le nostre interrogazioni il Sindaco sia costretto ad ammettere che le sue dichiarazioni siano false e a dare la colpa a improbabili refusi.
Quello che ci impedisce di sorridere è che questa Giunta amministra la nostra comunità, e lo fa nel migliore dei casi con pressapochismo, nel peggiore dei casi con voluta incuria.
Nei documenti che alleghiamo potete leggere sia la nostra ultima interrogazione sia le risposte scritte dell’ Assessore Frenos, mentre potete consultare il dibattito in Consiglio, anche se purtroppo incompleto, a questo link.
È evidente che nelle varie proposte inserite del programma dell’Amministrazione riguardanti le politiche sociali per le famiglie, solo quelle finanziate direttamente da Stato e Regione, e che fanno quindi parte delle prestazioni fondamentali previste direttamente dalla legge, sono attuate nel nostro Comune (ci rifiutiamo categoricamente di considerare la fantomatica “Lira di Bibbiena” come una prestazione appartenente alle politiche sociali).
Nel loro programma si parla anche di assegni di maternità e contributi per bollette, ma sono appunto prestazioni erogate direttamente da INPS e Arera, che c’entra il Comune? Alla nostra richiesta di chiarimenti viene risposto che già da anni vengono erogati contributi sulle bollette (come in tutti i Comuni d’Italia del resto, visto che lo prevede la legge…) ma non si dice che questi aiuti sono destinati prevalentemente a persone in stato di grave disagio economico, in quanto la soglia ISEE per accedervi è molto bassa: non certo quindi contributi per tutte le famiglie come era stato fatto passare nel programma.
In consiglio, a richiesta di ulteriori chiarimenti, si afferma “Semplicemente siamo ad inizio mandato, quindi ci sono ancora 4 anni e mezzo circa di mandato, quindi vedremo come, è chiaro che non vi posso dire ora come lo faremo, perché sicuramente qualcosa riusciremo a fare, ma lo vedremo strada facendo, non abbiamo già il pacchetto completo, almeno noi non ci riusciamo ad averlo”.
Concezione questa molto diversa dalla nostra, che solitamente quando proponiamo qualcosa abbiamo anche in mente come finanziarlo.
Si prosegue con la nostra richiesta di chiarimenti in merito all’assunzione di nuovi assistenti sociali, sia per rispettare i requisiti minimi di assistenza richiesti dalla normativa (i famosi LEP), sia perché ovviamente per un territorio come il nostro una sola assistente sociale non basta. La risposta in merito purtroppo non ci soddisfa in quanto rivela quanto sia difficile per quest’Amministrazione instaurare un dialogo costruttivo con l’Unione dei Comuni: che in oltre due anni non si sia ancora riusciti ad addivenire a un accordo ha del paradossale.
Ci fa comunque piacere che perlomeno, dopo le nostre interrogazioni ed esternazioni, l’Amministrazione abbia smesso di vantarsi di aver assunto una seconda assistente sociale, quando così non è (peccato che pure questo era stato sia stato scritto nel programma sia sbandierato in campagna elettorale…).
Stendiamo un velo pietoso poi sulla risposta alla nostra domanda sulla RSA e le quote sanitarie: l’Assessore ci risponde semplicemente di fare accesso agli atti presso gli Uffici (che ovviamente avevamo già fatto PRIMA della nostra interrogazione: il progetto giace sepolto e chissà se vedrà mai la luce). Il Sindaco invece in Consiglio ci spiega che cosa sono e come si ottengono le quote sanitarie: tema che abbiamo già dimostrato di conoscere molto bene ma la lezioncina di ripasso fa sempre piacere.
Peccato che poi di fronte alle nostre richieste sulle dichiarazioni da lui effettuate a mezzo stampa e TV su un accordo già raggiunto con la ASL, non possa fare a meno di ammettere che non è vero e addossare la colpa ad improbabili refusi: “oppure nel caso di nuova RSA deve comunque passare in conferenza dei sindaci integrata per poter poi ricevere le quote sanitarie, quindi era questo il passaggio che era stato fatto, non so se poi c'è stato qualche refuso o nel programma o nei comunicati stampa su questa cosa specifica, però è questo il passaggio”.
Magari a volte riflettere su quello che si dice e su come questo abbia delle ripercussioni dirette sulle aspettative dei cittadini non sarebbe poi così male, anche se in politica non è molto ben visto.
Alle nostre due ultime domande di fatto non sono state date risposte, pertanto è anche difficile da parte nostra poter commentare in merito.
Evidentemente, come abbiamo avuto occasione di dire in Consiglio, abbiamo delle difficoltà a farci capire quando scriviamo: non vogliamo pensare che dall’altra parte ci sia difficoltà a rispondere a quanto chiediamo.
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