Opinioni
Nel nostro programma ci avete sentito parlare molto di politiche sociali, ma che cosa sono in sostanza le politiche sociali?
In sintesi, queste comprendono tutte le attività finalizzate a fornire servizi (gratuiti o con una compartecipazione della spesa da parte dell'utente) o prestazioni economiche per aiutare le persone a superare situazioni di bisogno e difficoltà durante la loro vita.
Questa tipologia di prestazioni è erogata dai Comuni, che concorrono alla programmazione regionale rispettando i livelli essenziali delle prestazioni previsti direttamente dalla normativa statale.
Le principali macroaree delle politiche sociali includono: FAMIGLIE E MINORI – ANZIANI – DISABILI – DISAGIO ADULTI (che comprende inclusione sociale, contrasto alla povertà e alla dipendenza) – IMMIGRAZIONE.
Tra le prestazioni principali rientrano i contributi economici (sostegno per il pagamento di affitto, bollette, assegno di maternità, etc.), servizi di prossimità per anziani, trasporto sociale, organizzazione di centri diurni e ricreativi per persone con disabilità fisiche, sensoriali o cognitive, oltre a attività di inclusione e inserimento lavorativo e servizi socioeducativi domiciliari.
L’amministrazione comunale è quindi responsabile della risposta ai bisogni sociali dei cittadini, prevenendo e contrastando gli elementi di esclusione e promuovendo il benessere non solo attraverso interventi di riduzione del disagio e della povertà ma anche attraverso il coinvolgimento, attivo e diretto, dei diretti interessati nei loro percorsi di inclusione sociale. Il Comune gode inoltre della necessaria autonomia per prevedere stanziamenti di bilancio specifici e può beneficiare dei numerosi Fondi messi a disposizione dalla Regione Toscana, dallo Stato e dall'Unione Europea.
Nonostante i grandi annunci durante la campagna elettorale, riteniamo che questa Amministrazione abbia spesso mancato della volontà politica necessaria per potenziare i servizi, che sono stati mantenuti solo grazie alla straordinaria professionalità dell'Ufficio addetto. Purtroppo, il futuro appare incerto, specialmente dopo la riconferma dell'Assessore uscente, che è stato nominato esterno nonostante non avesse presentato la candidatura per la rielezione.
Oggi però non possiamo più concentrarci solo sui bisogni specificatamente sociali, perché in una vallata con una così elevata percentuale di residenti anziani e di persone non autosufficienti, è inderogabile prevedere un potenziamento delle prestazioni sociosanitarie e ad elevata integrazione sanitaria.
Questa tipologia di prestazioni è erogata invece dalla ASL, tramite i suoi operatori, ed ha come obiettivo la cura e la riabilitazione di condizioni patologiche, a cui si aggiungono prestazioni socio-assistenziali per sostenere nella vita quotidiana la persona e per evitare che le sue problematiche ne condizionino ulteriormente lo stato di salute (ad esempio: aiuto nell’igiene personale e dell’ambiente domestico, assegnazione di appositi ausili per la deambulazione e la cura della persona, sedute di riabilitazione etc.).
Questi interventi sono fondamentalmente orientati alla tutela della salute, al recupero e al mantenimento dell'autonomia personale, all'inclusione sociale e al miglioramento delle condizioni di vita, anche attraverso interventi prolungati. I beneficiari includono anziani non autosufficienti, persone con disabilità fisiche o cognitive, minori con disturbi psichiatrici o del neurosviluppo, persone con diagnosi dello spettro autistico e persone con dipendenze patologiche.
È chiaro che le politiche sociali promosse dall’Amministrazione Comunale devono necessariamente interagire ed essere promosse in sinergia con quelle socio-sanitarie della ASL, in quanto i bisogni delle persone non possono essere ricondotti solo a categorie normative stringenti, ma devono essere accolti nella loro complessità, spesso combinando esigenze sia sociali sia sanitarie.
La Regione Toscana, proprio in ragione di questa complessità, prevede che l’integrazione socio-sanitaria venga garantita attraverso due modelli organizzativi obbligatori e alternativi tra loro: o la Società della Salute oppure la Convenzione Socio-sanitaria, in modo da poter assicurare ai cittadini un percorso assistenziale integrato che possa includere sia le prestazioni sociali sia quelle sanitarie necessarie.
L’anno scorso (dopo anni di vuoto normativo) è stata finalmente firmata la Convenzione socio–sanitaria tra ASL, Unione dei Comuni Montani del Casentino e Comune di Bibbiena, che di fatto formalizza quello che è stato lo status quo fino ad adesso: una gestione dei servizi sociosanitari in cui la maggior parte dei servizi sono erogati fattivamente dall’Unione dei Comuni, ovviamente su indicazione delle assistenti sociali competenti.
Inoltre, l’Unione dei Comuni, come Ente che raggruppa il maggior numero di cittadini residenti nell’ambito della Zona Distretto socio-sanitaria, è attualmente Ente capofila (cioè l’Ente che gestisce i progetti e a cui vengono assegnati i fondi) per i progetti più importanti a livello regionale, statale ed europeo attualmente in vigore.
Questi progetti, di cui citiamo solo a titolo esemplificativo quello del PNRR Missione 5 (interventi in favore di anziani non autosufficienti, disabili e per la prevenzione dell’istituzionalizzazione di minori), il Fondo Povertà (che raccoglie tutti i servizi di inclusione e lotta alla povertà), il Fondo per la Non Autosufficienza e il Fondo Inclusione per la Disabilità) rappresentano una fonte di finanziamento importantissima, che oltre agli interventi in favore dei cittadini di Bibbiena, ha consentito l’assunzione di un’ulteriore assistente sociale per il Comune di Bibbiena, anche se solo a tempo determinato (che auspichiamo fortemente possa trasformarsi in un indeterminato visto l’estrema necessità di avere più assistenti sociali nel territorio).
È chiaro, dunque, che il Comune di Bibbiena, specialmente nell'ambito sociale, non è isolato dall'Unione dei Comuni come spesso si è sostenuto negli ultimi 15 anni, ma è fortemente interconnesso con le iniziative capofila dell'Unione. Nonostante ciò, negli ultimi anni, la posizione di isolamento ha limitato la partecipazione attiva del Comune a numerosi bandi statali ed europei, precludendo la possibilità di influenzare attivamente le decisioni e di affrontare proattivamente le criticità emergenti.
Ci auguriamo che l’Amministrazione in futuro possa dare più ascolto alle istanze dei cittadini, che in questa campagna elettorale sono emerse numerose, sia tramite interventi propri, sia improntando la propria attività a una maggiore collaborazione a livello sovracomunale, anche in ragione della vittoria alle ultime elezioni di una maggioranza di liste sostenute da partiti di centro-destra e perciò forse politicamente più affini.
La sede più opportuna in cui poter esprimere queste istanze, a livello zonale, è sicuramente quella della Conferenza dei Sindaci, di cui il Sindaco di Bibbiena è presidente, in cui si potrebbe intervenire in primis sulla gestione delle RSA del territorio, promuovendo l’innalzamento del corrispettivo giornaliero della quota sociale che il singolo Comune può integrare, la revisione in un’ottica di maggior favore per il cittadino del Regolamento dell’accesso ai servizi per la Non autosufficienza e la riapertura del Centro Diurno Alzheimer a livello zonale, che rappresentava un servizio fondamentale sia per gli anziani in termini di socializzazione e riabilitazione sia per le famiglie in termini di sollievo del carico assistenziale.
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